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Cos'è la stimolazione elettrica percutanea (PENS)?
La terapia PENS non dannegga i nervi colpiti ma li rende meno sensibili al dolore. Una corrente elettrica a bassa tensione viene erogata attraverso un ago/elettrodo appositamente progettato ed inserito appena sotto la superficie della pelle vicino allo specifico nervo, o alle terminazioni nervose situate nella zona locale da trattare. Questa stimolazione ha lo scopo di indurre un effetto antidolorifico alterando lo stato dei nervi. L'elettrodo viene attivato in modo che la corrente fluisca attraverso l'area sofferenza. L'intensità di corrente è variabile ed è fondamentale che le strutture nervose vengano attivate manifestando all'esterno parestesie nell'area disofferenza.
Quali sono le Indicazioni principali?
La terapia PENS viene utilizzata per trattare il dolore neuropatico cronico, incluse aree di ipersensibilità, mal di testa, dolore post chirurgico cronico. Occasionalmente la PENS viene utilizzata anche come metodo diagnostico.
Come viene eseguita la procedura?
Il paziente viene accompagnato in sala operatoria (o ambulatorio). La procedura viene eseguita con il paziente sdraiato su lettino operatorio in posizione supina, prona o laterale a seconda di quale sia l'area da trattare. Durante la procedura il medico marcherà l'area da trattare. Eventualmente verrà iniettato dell'anestetico locale per anestetizzare la zona cutanea prima di inserire uno o due elettrodi sotto la cute. Una piastra di massa verrà applicata sulla pelle in una zona vicina all'area di trattamento. Una corrente elettrica a basso voltaggio verrà erogata attraverso l'elettrodo (o gli elettrodi) per un tempo variabile tra i 20 ed i 30 minuti. Quando il trattamento è completato l'elettrodo (o gli elettrodi) e la piastra saranno rimossi e verrà applicato sul punto di accesso un piccolo cerotto sterile per 24 ore. Il paziente potrà tornare a casa subito dopo la procedura e potrà mangiare e bere come di consueto.
Quali sono gli effetti benefici?
Il vantaggio più evidente dei trattamenti PENS è la significativa riduzione del livello di dolore associato al dolore neuropatico periferico. Ma ci sono altri vantaggi "nascosti" nell'uso dei sistemi di stimolazione periferica.
Si tratta di una procedura relativamente non invasiva. Molti pazienti che hanno avuto esperienze di dolore neuropatico periferico, possono avere sperimentato già diverse procedure/metodiche di trattamento e potrebbero essere riluttanti a subire ulteriori interventi invasivi o potrebbero essere in condizioni che precludono un intervento invasivo. I rischi associati a questa metodica sono minimi, dal momento che non viene impiantato nessun dispositivo sottocute. Per i soggetti che vivono livelli importanti di dolore cronico neuropatico periferico, la loro qualità di vita può essere influenzata negativamente a tal punto che spesso tali individui trovano difficile la “normale” vita quotidiana. Depressione cronica può anche essere associata al dolore che non può essere controllato, quindi la metodica PENS può offrire ai pazienti una possibilità in più per godere la vita!
Sono possibili ulteriori procedure PENS?
Se il medico ed il paziente ritengono che possa essere efficace per la terapia, le procedure PENS possono essere ripetute ad intervalli.
Quali sono gli effetti collaterali?
Le controindicazioni presentate dalle procedure PENS sono minime. Come per tutte le procedure di stimolazione elettrica, la PENS non dovrebbe essere usata su pazienti con epilessia, disturbi cardiaci, pazienti in stato di gravidanza, bambini, pazienti in trattamento con farmaci anticoaugulanti; per tutti gli altri pazienti con dolore neuropatico periferico, la procedura è efficace e sicura.
Consigli e precauzioni
Il paziente può tornare a casa dopo la terapia e può guidare;
Il paziente può riprendere da subito le normali attività quotidiane;
Se il punto di inserimento dell'elettrodo è dolente è possibile prendere i normali antidolorifici;
Tenere il cerotto applicato sulla pelle per 24 ore.
È molto importante avvisare il medico, prima del trattamento se:
Il paziente è allergico a qualche farmaco;
Il paziente è sotto trattamento con farmaci anticoaugulanti come Warfarin, Fondaparinux, Nicoumalone (Sinthrome®), Aspirina, Clopidogrel (Plavix®);
Il paziente presenta delle infezioni vicino la zona da trattare;
Il paziente è (o pensa) di poter essere in gravidanza;
Il paziente è un portatore di pacemaker cardiaco;
Il paziente è epilettico;
Il paziente si è recentemente vaccinato;
Il paziente ha avuto recentemente un attacco cardiaco.
lavoro scientifico pubblicato sui risultati di una raccolta di dati italiana multicentrica
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